Note italienne de Vittorio Fincati …


Édité par Hans Thomas Hakl: OCTAGON, volume 4, La recherche de perfection dans une collection d'ouvrages dédiée, en particulier, au travaux sur la religion, la philosophie et surtout l'ésotérisme.

H. Frietsch Verlag, Gaggenau (D) 2018.

 

«Il quarto volume della serie Octagon, in lingua francese, nata come contraltare editoriale dell'ormai celebre biblioteca privata Octagon, con sede in Graz (Austria), rispecchia anch'esso lo spirito informatore dei precedenti tre volumi: omaggiare questa splendida biblioteca con dei saggi di natura per lo più bibliografica e documentaristica che ne esaltassero le componenti: libri rari, rarissimi e anche più comuni, tutti dedicati allo studio dell'esoterismo. Questo quarto volume comincia quindi, dopo le due premesse del curatore, con una bibliografia aggiornata dell'accademico Antoine Faivre, cui segue un davvero ben fatto saggio di Alain Marchiset, titolare della libreria parigina l'intersigne, su alcuni antichi e rari libri sulla Massoneria. Jean Paul Brach si occupa di Kabbala per come fu recepita in Europa da famosi autori, ma l'elemento forse più intrigante dell'articolo è l'annotazione – forse solo umoristica, ma chissà … – che ci sia un angelo kabbalistico che presiede alle sorti della biblioteca Octagon! Più avanti, ritroviamo un altro articolo dedicato alla bibliografia, quella del sacerdote e studioso di simbolismo Charbonneau-Lassay, curata dal suo studioso più attento, P.L. Zoccatelli. Un saggio di J. Rousse-Lacordaire esamina una difficile enigma bibliografico relativo a dei testi di cabala cristiana. Gian Marco Cazzaniga offre ai lettori un tema davvero curioso, l'origine iniziatica o presunta tale dell'americano “Ordine dei Cavalieri del Lavoro”, che potrebbe essere nato, secondo l'autore, come una specie di iniziazione di stampo socialista all'esoterismo, per proletari e “lavoratori”! Benjamin Barret si occupa del cabalista cristiano Lazaire Lenain e dei suoi due più importanti testi, La Scienza Cabalistica e il Rito Cabalistico, che indaga in maniera esaustiva. Serge Caillet omaggia la memoria di un prolifico autore di testi esoterici, Robert Ambelain, confermando come nei suoi ultimi anni tale autore avesse completamente rivisto le sue posizioni. Emmanuel Kreis si occupa anziché di libri, di riviste, segnatamente la Revue Internationale des Sociétés Secrètes, sceverando le motivazioni e l'impegno di alcuni suoi redattori, tutti tesi a svelare e contrastare idealmente il cosiddetto “complotto giudaico-massonico”. Maria Emanuela Raffi si occupa di Ernest de Gengenbach, autore di gusto “surrealista” e della sua attività libraria, che lo portò ad avere rapporti con la gnostica-sessuale Maria de Naglowska, tanto da ipotizzare che quest'ultima derivasse le sue affermazioni dottrinali dai Mariaviti polacchi. A parte altri interessanti contributi, segnaliamo la storia delle edizioni Archè, tracciata dal suo stesso editore, Laszlo Toth. Questa bio-bibliografia è alquanto inorganica a causa del fatto che l'autore per motivi di salute (forse qualche attacco da parte della “Contro-iniziazione guenoniana”?) non ha potuto darci lo sguardo finale. Tuttavia nell'excursus che l'autore tratteggia su come ha creato e sviluppato la sua famosa e mitica casa editrice, ci sono anche dati che dipanano almeno un pochino l'aura di mistero che si è fatta sul personaggio. Al termine dell'articolo Toth scrive che i lettori non vogliono saperne di fatti personali, e forse ha ragione, ma forse no, poiché quello che si è realizzato nella vita non si può scindere dal vissuto personale. Così sarà anche vero che non ha importanza sapere se suo padre fece parte di una certo corpo militare a carattere europeo, perchè lui, esule sfuggito ai Russi con la madre, non ce lo dice. Traspare invece da alcuni passaggi dell'articolo che non ha molta simpatia per gli appartenenti ad un certo popolo (anche se ne ha pubblicato alcuni testi di carattere “metafisico”). Da segnalare quanto gli disse Evola tra il serio e il faceto a riguardo di Emilio Servadio … Thoth fin da giovane gravitò in ambienti intellettuali e politici definibili come “tradizional-monoteisti”, che lo portarono a conoscere personaggi quali de Rachewiltz, Filippani e Baistrocchi che pare gravitassero, così sussurra lo stesso Toth, attorno ad uno specifico servizio segreto. Anzi in più passaggi Toth afferma che i “Servizi” si sono sempre impicciati di esoterismo (una tesi che ha in comune con un vero investigatore della materia, Louis de Maistre, posto che i due non siano la stessa persona), e probabilmente ha ragione da vendere, considerato anche il ruolo svolto da certe massonerie. Noi che l'abbiamo conosciuto personalmente (all'inizio degli anni '80 ci acquistò quasi tutta la tiratura di due traduzioni: La Via dell'Assoluto di Grillot de Givry e Il Colloquio di Maria e Aros sul magistero di Ermete) possiamo testimoniare del suo acuto interesse investigativo per certi convegni, quale l'incontro in una villa veneta di Arcugnano cui partecipammo noi stessi, Hans Thomas Hakl ed alcuni noti nomi del mondo accademico internazionale. Diciamo questo solo en passant, e non ce ne voglia l'autore se abbiamo sentito la necessità di confutare in altra sede la tesi del “complotto sethiano mondiale” e delle “7 torri del diavolo” che Louis de Maistre aveva propagandato in un libro da lui edito. Conclude il volume proprio Louis de Maistre. Questo misterioso nom de plume, di cui si congetturano diverse identità, ritorna su un tema a lui caro, la figura di F. A. Ossendowsky, oggetto di un libro che ha scritto di recente per Archè. Se bisogna rimproverare a Louis de Maistre di non possedere il dono della concinnitas per quanto finora si è letto di lui, si deve al contempo lodarne il profondo studio e la notevole quantità di dati forniti per supportarne le argomentazioni. Se non si è letto il suo libro ha poco senso spiegare il contenuto dell'articolo, che pare voglia completare o precisare alcune cose in esso non dette o malcomprese. Due sono però le affermazioni degne di essere citate: 1) Ossendowski in persona avrebbe falsificato i documenti che dovevano provare che Lenin era uno strumento dei servizi segreti germanici; quindi non sarebbe vero che Lenin si appoggiò a quest'ultimi. 2) Ossendowski era agente segreto al servizio di interessi geopolitici in linea con le tesi di Karl Haushofer. Con questo quarto volume si conclude quindi la serie Octagon, cui hanno collaborato prestigiosi studiosi, non tutti degni dell'onore che Hans Thomas Hakl ha fatto loro accogliendoli in questa sua dispendiosa iniziativa.»

Vittorio Fincati